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1902-1950
Giuseppe (Pinot) Gallizio nasce il 12 febbraio ad Alba (Cuneo) da Innocente e Teresa Chiarlone. Nel 1912 i genitori lo iscrivono al Collegio San Giuseppe di Torino, dove consegue un diploma tecnico. Iscrittosi alla Facolta' di Chimica e Farmacia presso l'Universita' di Torino, si laurea nel novembre del 1924.
Presta il servizio militare a Roma in una compagnia di sanita'. Tornato a Torino incontra Augusta Rivabella. Dall'ottobre 1927 al marzo 1930 lavora presso la Farmacia Bosio di via Garibaldi. Trasferitosi ad Alba apre una propria Farmacia, la Farmacia Gallizio, che gestisce fino al gennaio 1941. Attento alla cultura e alle tradizioni popolari della sua citta' ripristina l'usanza medievale del Palio degli Asini e s'interessa di sport tradizionali come il pallone elastico. Nel 1933 sposa Augusta Rivabella e due anni dopo nasce il figlio Giorgio.
Negli anni quaranta riprende le ricerche dell'ingegnere minerario Giovan Battista Traverso che, verso la fine dell''800, aveva individuato importanti reperti neolitici in una cava d'argilla ai confini dell'abitato albese. Dopo averne ereditato la biblioteca, Gallizio estende gli scavi ad altre parti della citta', in particolare al Borgo Moretta, dove riporta alla luce utensili e frammenti ceramici che testimoniano della continuita' dell'insediamento umano ad Alba. Nel luglio 1940 e' richiamato alle armi nel ruolo di ufficiale farmacista e presta per breve tempo servizio presso l'Ospedale militare di Savigliano. Chiusa nel 1941 la farmacia ad Alba, si dedica alla produzione di erbe medicinali e aromatiche, prodotti chimici industriali, lavorazioni speciali di trementina, pece Borgogna e pece Arcangelo sotto la denominazione "Chimica vegetale". Nel febbraio 1944 entra a far parte delle formazioni partigiane della Divisione Alpi. Partecipa alla lotta di liberazione con il nome di battaglia Gin e diviene membro del CLN. Il 12 maggio 1945 entra a far parte della Consulta comunale nominata dal CLN e l'anno seguente e' eletto consigliere comunale di Alba come indipendente nelle liste della DC. In questi anni frequenta Beppe Fenoglio. Nell'ottobre 1945, in occasione del Convegno agrario regionale ad Alba, interviene con una relazione intitolata Piante medicinali - essenziere - aromatiche. Presso la Scuola enologica della citta', attiva nell'anno scolastico 1945-46, un corso di aromateria ed erboristeria enologica. Insegna queste stesse materie alla Facolta' di Agraria dell'Universita' di Torino. Nel 1946 fonda presso l'Istituto agrario di Alba un Laboratorio sperimentale. Nel febbraio 1947 si dimette dalla carica di assessore e passa all'opposizione. e' rieletto nel 1951 in una lista mista PCI-PSI e, nel 1956, sempre come indipendente, nella lista Rinascita. Concludera' poi il suo mandato nel 1960.

1952
Conosce il giovane pittore torinese Piero Simondo, in occasione della mostra e delle conferenze che questi tiene presso il Circolo sociale cittadino. Divenuti amici, Simondo si trasferisce ad Alba soggiornando presso la casa dell'artista.

1953
Verso la fine dell'anno, nei locali del laboratorio "La chimica vegetale", conduce i suoi primi esperimenti di pittura impiegando resine naturali.

1954
Simondo riambienta e dipinge la biblioteca di casa Gallizio. Sul Diario-registro l'artista la segna sotto la dicitura "Esperienze urbanistiche di ambientazione".

1955
e' ad Albisola con Piero Simondo, su invito di Antonio Siri, Gigi Caldanzano e Leadro Sciutto, conosciuti ad Alba l'autunno precedente, in occasione della loro mostra di sculture, ceramiche e disegni, organizzata nel contesto della Fiera del Tartufo di Alba. Insieme a Piero Simondo espone le sue prime prove pittoriche nei locali del Ristorante Lalla, nell'ambito delle iniziative espositive che accompagnano gli Incontri Internazionali della ceramica di Albisola. Conosce qui numerosi artisti tra cui Farfa e Fontana, che invitera' a illustrare i manifesti della Fiera del tartufo di Alba per l'edizione dell'anno seguente. Ad Albisola ha incontrato Asger Jorn che lo raggiunge ad Alba dopo l'estate. Il 29 settembre Gallizio, Jorn e Simondo fondano il "Primo laboratorio di esperienze immaginiste". Subito ribattezzato Laboratorio sperimentale, e' l'estensione operativa del Mouvement internationale pour un Bauhaus imaginiste (MIBI), fondato da Jorn nel 1953.

1956
In luglio esce l'unico numero di "Eristica" come secondo bollettino del MIBI. Tra le informazioni redazionali Gallizio figura come editore della pubblicazione. Tra il 2 e l'8 settembre e' convocato ad Alba il I Congresso mondiale degli artisti liberi. Organizzato da Jorn e Gallizio il congresso ha per tema "Le arti libere e le attivita' industriali". Sono presenti oltre ai rappresentanti del MIBI e del Laboratorio, Enrico Baj del Movimento Pittura Nucleare, subito ritiratosi, gli architetti Ettore Sottsass jr. e l'olandese Constant, il delegato dell'Internationale Lettriste (IL) Gil Joseph Wolman, gli artisti cecoslovacchi Pravoslav Rada e Jan Kotik, il belga Jacques Calonne. La riunione si conclude con una "risoluzione finale" in sei punti all'insegna dell'urbanisme unitaire. Completano il Congresso due mostre: la Prima mostra retrospettiva di ceramiche futuriste 1925-1933 nelle sale del Municipio e la Mostra del Laboratorio sperimentale al Teatro-Cinema Corino. Constant soggiorna alcuni mesi ad Alba e, sollecitato da Gallizio, da sempre attento alla cultura dei nomadi, progetta un Accampamento degli zingari di cui poi realizzera', ad Amsterdam, una maquette. Dal 10 al 15 dicembre si apre all'Unione Culturale di Torino la Manifestazione del movimento internazionale per una Bauhaus immaginista (Manifestate a favore dell'Urbanesimo Unitario) con un programma di conferenze e una mostra cui partecipano oltre a Gallizio, Franco Garelli, Sandro Cherchi, Asger Jorn, Piero Simondo e Constant. In questi giorni Gallizio conosce Guy-Ernest Debord.

1957
In gennaio e' tra i firmatari di una Lettre ouverte aux responsables de la Triennale d'Art Industriel a Milan. In febbraio compie i primi esperimenti di pittura industriale, con l'aiuto del figlio Giors Melanotte.
Il 27 e 28 luglio prende parte alla "Conferenza unificatrice" a Cosio d'Arroscia (Imperia) da cui nasce l'Internationale situationniste. Sono presenti per l'IL Guy-Ernest Debord e Miche'le Bernstein, per il MIBI e il Laboratorio, oltre a Gallizio, Asger Jorn, Walter Olmo, Piero Simondo, Elena Verrone e per il Comitato Psicogeografico di Londra Ralph Rumney. Si reca a Venezia con Jorn. Scrive il testo Tecnica nei colori del barocco (brut-dry).
e' un anno di intensa ricerca sperimentale, in cui realizza la peinture a' la resine (57DT20-22), il grande collage polimaterico La Haute Couture. Alla memoria di Christian Dior e del Mondo Borghese (57DT30) e lavora alla peinture d'emble'e con procedimento per "partenogenesi".

1958
e' a Parigi per la II Conferenza dell'IS, che si svolge il 25-26 gennaio. Risale a questo soggiorno l'incontro con il gallerista Rene' Drouin, con il quale insieme a Debord e Jorn discute il progetto espositivo di un ambiente. Tornato ad Alba attrezza la cantina di casa per la realizzazione della pittura industriale, in vista del suo utilizzo per la copertura dei muri della Galerie Drouin. e' tra i firmatari del volantino Adresse de l'Internationale situationiste a' l'Assemble'e Ge'ne'rale de l'Association Internationale des Critiques d'Art di Bruxelles. Tiene una conferenza dal titolo Siamo ancora Liguri?, nella sede torinese della Famija Albeisa. Nella stessa sede, il 26 aprile ha luogo la I Conferenza industriale. Le voci registrate e trasmesse da magnetofono di Glauco Wuerich e Giors Melanotte, leggono in italiano il Rapport sur la construction des situations di Guy Debord, presente in sala. Apre il 31 maggio alla Galleria Notizie di Torino, Elogio di Pinot Gallizio. Prima mostra di pittura industriale, dove espone il lungo rotolo di 74 metri (58DT4) insieme all'Antiluna (57DT34,35), e un altro rotolo di 12 metri di pittura a olio (58DT5,6,7) oltre ad alcuni dipinti (57DT5, 7, 30). Fa parte del comitato di redazione con Mohamed Dahou, Maurice Wyckaert e Guy Debord (direttore), del primo numero del bollettino dell' "Internationale Situationniste" edito in giugno. Promuove in luglio una campagna per la liberazione di Nunzio Van Guglielmi con il volantino Difendete la liberta' ovunque. Una nuova Mostra di pittura industriale si apre l'8 luglio alla Galleria Montenapoleone di Milano. La sezione italiana dell'IS riconosce, il 23 settembre, il libero governo algerino. In ottobre il rotolo di pittura industriale Inversione di Walden (58DT13) viene esposto nel locale di Miche'le Bernstein La Me'thode a Parigi.
Sul Diario-registro segna al 10 novembre l'inizio delle tele che serviranno per la Caverna dell'antimateria (58DT38) destinata alla Galerie Drouin. Le conclude tra Natale e l'inizio del nuovo anno.

1959
Jorn ad Alba per il capodanno, insieme alla moglie e ai figli, vede la pittura realizzata per la Caverna dell'Antimateria. Gallizio annota sul Diario-registro il commento dell'amico che vi ha riconosciuto una nuova fase, una "nuova rinascenza". Insieme al figlio Giors Melanotte si reca a Monaco per l'esposizione Industrielle Malerei alla Galerie van de Loo, aperta il 15 aprile. Vi espone i rotoli intitolati La sirena e il pirata (58DT12), Le acque del Nilo non passarono ad Alba (58DT9) e Il muro della mia casa (58DT11). Si ferma a Monaco per partecipare alla III Conferenza dell'IS che si svolge dal 17 al 20 aprile. Il 13 maggio si inaugura alla Galerie Drouin di Parigi la Caverna dell'antimateria (58DT38), presentata come "essai de construction d'une ambiance". A Parigi dipinge alcune opere insieme alla pittrice viennese Soshana Afroym. Con la data di agosto congeda il testo intitolato Manifesto della pittura industriale. Per un'arte unitaria applicabile, iniziato precedentemente, che sara' poi pubblicato in ottobre a Torino sul numero 9 di "Notizie. Arti Figurative" e poi in francese, nella traduzione di Debord, sul terzo bollettino dell'"IS" di dicembre. In ottobre Hans Peter Zimmer, Ervin Eish e Heimrad Prem, membri del gruppo Spur, sezione tedesca dell'IS, gli fanno visita ad Alba. Realizzano insieme alcune opere (59DT35, 36) e redigono il volantino Difendiamo la liberta', indirizzato contro l'artista spagnolo Modesto Cuixard.

1960
Apre il 16 gennaio la mostra del Laboratorio sperimentale di Alba alla Galleria Notizie di Torino. Vi espone uno degli elementi del Tempio dei miscredenti, intitolato J Jonidi nel vuoto incombinato (59DT17). Inizia in questi primi mesi dell'anno il ciclo pittorico intitolato La Gibigianna (60DT17-24). In marzo, in seguito al rifiuto ad accettare alcune restrizioni nella realizzazione di una manifestazione allo Stedelijk Museum di Amsterdam, l'IS lascia la possibilita' ai suoi singoli membri di usufruire di quello spazio espositivo. In maggio Gallizio allestisce la sua personale nelle sale del museo olandese, presentando a parete alcune parti della Caverna dell'antimateria (58DT38), insieme al secondo elemento del Tempio dei miscredenti, Lo spazio incredulo dei dissimmetrici (59DT18). Risulta tra i firmatari di un Manifesto dell'IS, nel quale si progetta un intervento per impadronirsi della sede parigina dell'UNESCO. e' probabilmente nelle prima parte dell'anno che incontra Carla Lonzi. Le prime lettere che si scambiano risalgono infatti a giugno. Le tele del ciclo La Gibigianna vengono presentate per la prima volta in una personale da Notizie, apertasi il 28 giugno. In luglio e' tra gli artisti invitati alla mostra Dalla natura all'arte a Palazzo Grassi a Venezia, dove espone nuovamente parte della Caverna dell'antimateria e I Jonidi nel vuoto incombinato. La mostra sara' poi trasferita l'anno seguente nelle sale della Stadtische Kunstalle Recklinghausen di Amsterdam. Esce la monografia a lui dedicata nelle edizioni della Bibliothe'que d'Alexandrie dell'IS, sulle cui pagine e' registrata la sua espulsione dall'organizzazione, avvenuta formalmente il 31 maggio.
Incomincia in settembre un nuovo ciclo intitolato La Storia di Ipotenusa (60DT48-56) che terminera' verso la fine dell'anno. In novembre esce, nelle edizioni dei F.lli Pozzo di Torino, un libro-catalogo interamente dedicato alla Gibigianna.

1961
In marzo si reca a Copenhagen dove dipinge le opere che esporra' nella personale alla Galerie Birch, intitolata Pinot au pays des Vikings/ Pinot i Vikingernes Land, aperta dal 5 al 20 maggio. Nella serie di opere presentate in questa occasione figurano, tra le altre, Il cielo dei vichinghi (61DT32), Hommage a' un viking (61DT31), La raid viking (61DT14). Ad Alba visitano il suo studio/ laboratorio Mario e Marisa Merz, Michelangelo Pistoletto, Antonio Carena, Piero Rambaudi. Partecipa, in agosto, alla XII Mostra d'Arte Contemporanea di Torre Pellice. In ottobre espone alla Galleria Notizie di Torino, Dodici dipinti della produzione recente. Sul catalogo che la accompagna sono illustrati L'ouvrier du futur (61DT87), La quintessenza (61DT91) e La lanterna spenta (61DT101). Nello stesso mese e' invitato alla mostra The 1961 Pittsburgh International Exhibition of Contemporany Painting and Sculpture, presso il Department of Fine Arts Carnegie Institute. Espone qui La sirena e il pirata (58DT12).

1962
Espone l'intero ciclo La Gibigianna (60DT17-24) nella personale alla Galerie van de Loo di Monaco di Baviera, inaugurata il 15 gennaio. e' invitato all'esposizione Art Since 1950, nella sezione curata dal direttore dello Stedelijk Museum di Amsterdam, Wilhem Sandberg. Presenta qui Le tentazioni di Pitagora I e II (60DT49, 50), parti de La Storia di Ipotenusa. In aprile partecipa alla mostra dedicata ai grandi formati di Bluhm, Gallizio, Onishi, Shiraga, Tapies, Twombly, curata dalla Galleria Notizie nelle sale dell'Accademia Filarmonica Letteraria di Alba, dove espone una terza tela del ciclo di Ipotenusa intitolata Sortilegi I (60DT53). Sempre in aprile la Galleria Del Fiore di Firenze gli dedica una personale. In maggio comincia a lavorare a La notte etrusca (62DT13) e a La Notte barbara (62DT14), parti del ciclo intitolato Le Notti di cristallo. La prima e' conclusa in giugno e la seconda il mese seguente. Ancora in luglio dipinge una terza tela che intitola La Notte ligure (62DT15). Espone La Notte barbara alla Promotrice di Belle Arti di Torino nell'ambito della mostra L'incontro di Torino. Pittori d'America, Europa e Giappone, il cui comitato esecutivo e' composto da Carla Lonzi, Luciano Pistoi e Alberto Ulrich. Il 16 ottobre inizia La Notte cieca (62DT16) che conclude in due giorni durante i quali dipinge con un cappuccio che gli impedisce la vista. Verso la fine dell'anno inizia una serie di carte che anticipano i motivi iconografici delle opere del 1963.

1963
In marzo e' invitato alla mostra L'Informale in Italia fino al 1957, curata da Dario Durbe' e Maurizio Calvesi nel Palazzo del Museo di Livorno. In una lettera dell'inizio di aprile Carla Lonzi esprime un giudizio positivo su un nuovo gruppo di opere che l'artista ha preparato per una personale all'International Center of Aesthetic Research, diretto a Torino da Michel Tapie'. La mostra si apre il 27 aprile. Tra le nove opere che presenta in questa occasione figurano Insegna (63DT14), Il bosco della madreselva (*), L'uccello che ha beccato il sole (x135), Senza titolo (17 d'A) (46 Nec; 018 d'A; x75; x118; 225 d'A; x470).
In maggio partecipa alla XIV Mostra Nazionale Premio del Fiorino, nella sede di Palazzo Strozzi a Firenze. Accanto alle tempere di Accardi, Bluhm, Tapies e Twombly, in giugno in una collettiva da Notizie a Torino, espone nuovamente Insegna (63DT14) cui accosta, tra le altre opere, Lacrime nere (63DT32). Realizza durante quest'anno di lavoro intenso, i Labirinti (63DT6, 8), le due tele intitolate Fabbriche del vento (63DT19, 20), i Ranocchi di Bibe (63DT24-28) e Robe Gogo' (63DT33). Verso la fine dell'estate viene realizzato dalla RAI un documentario a lui dedicato, curato da Carla Lonzi. In una lettera del 27 settembre Carla Lonzi accoglie favorevolmente il titolo del gruppo di opere Oggetti e spazi per un mondo peggiore (63DT37-44). Partecipa all'esposizione Artisti d'oggi per il Barocco piemontese al Piemonte Artistico di Torino, con Insegna e Lacrime nere. Verso la fine dell'anno inizia a lavorare ad una serie di opere che saranno poi tradizionalmente indicate con il titolo di Neri (63DT54-58, 64DT1-5).

1964
Lavora all'Anticamera della morte, un mobile-ambiente in cui dispone parte degli oggetti che hanno accompagnato la sua vita. L'11 febbraio realizza l'ultima opera-oggetto della serie dei Neri (64DT5). Muore il 13 febbraio a 62 anni per un improvviso attacco cardiaco.
In giugno la sua sala personale alla XXXII Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, assume la valenza di un'antologica postuma. Nella sala, curata da Maurizio Calvesi, sono presenti opere comprese tra il 1956 e il 1963.

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